Urbanistica INFORMAZIONI

Intervista ad Alberto Schgör

Dirigente responsabile dell’Ufficio di Piano

L’attività di formazione del nuovo piano è stata affrontata come un passaggio obbligato, in risposta ad un’imposizione di legge, o è stata l’occasione per guardare all’insieme dei problemi della città e per affrontare in modo coordinato tutti i diversi piani di settore riferiti ai temi che trattano del governo e della gestione del territorio?
Quando si è riavviata l’attività di redazione del Pgt, pur se si disponeva di tempi ristretti per l’elaborazione, in quanto la legge poneva un termine per l’approvazione nel marzo 2010 (successivamente poi prorogato di un anno), è apparsa subito evidente la necessità che non si potessero trascurare le diverse tematiche che afferiscono il governo del territorio e che sono trattate non solo nel Pgt, ma riguardano altri Piani settoriali sia ad esso integrati, sia del tutto autonomi.
Lo sforzo è quindi stato quello di mettere in moto la “macchina” perché l’occasione importante del Pgt venisse accompagnata da un lavoro che trattasse l’insieme delle questioni territoriali.
Va detto, che già oggi il lavoro di formazione del piano generale richiede il coinvolgimento di una pluralità di discipline e quindi obbliga ad un confronto tra diverse figure ed esperienze professionali, che costituiscono di per sé fattore di arricchimento ed approfondimento delle conoscenze, pur se comporta un notevole sforzo sotto il profilo organizzativo e del modo di lavorare della struttura amministrativa. A tale riguardo si è operato per approntare l’Ufficio di Piano, che sotto la responsabilità diretta del Dirigente, ha visto un ampio coinvolgimento delle diverse figure che operano all’interno del Comune; accanto a queste ci si è avvalsi della collaborazione del Centro Studi Pim - storica associazione volontaria tra Enti pubblici locali dell’area milanese, cui aderisce la stessa città di San Donato Milanese - che ha come scopi statutari quello di svolgere attività di supporto operativo e tecnico-scientifico agli Enti locali associati in materia di governo del territorio, con una visione attenta sia ai temi delle relazioni intercomunali, sia all’integrazione dei temi relativi ai sistemi ambientale, infrastrutturale ed insediativo.
L’attività ha avuto come base di lavoro e riferimento l’insieme degli studi e proposte che erano state svolti in precedenza nel corso degli anni 2005/2007, a cura e con la collaborazione del Politecnico di Milano (Diap), rispetto al quale si è sviluppato uno specifico approfondimento su alcuni aspetti, in particolare di lettura socio-economica e di rapporti intercomunali.
Ma, rifacendosi allo specifico della domanda, l’occasione del Pgt è stata colta per affrontare in modo coordinato la revisione e/o l’aggiornamento e/o la predisposizione di studi e piani di settore che afferiscono la gestione del territorio. A tale proposito si ritiene elemento di rilievo avere affrontato in modo coordinato il tema infrastrutturale così come quello del commercio. Nel primo caso con la predisposizione del Piano generale del traffico urbano (Pgtu). Questo ha consentito di trasferire le indicazioni del Pgtu, per gli aspetti di maggiore strategicità, inserendole come parti integrate nel Pgt. Nello stesso modo, a supporto degli aspetti relativi al commercio è stato condotto uno specifico approfondimento con lo studio di settore, che consente quindi non solo di verificare la situazione comunale e di contesto per quanto riguarda il sistema commerciale, ma anche di dare indicazioni per quanto concerne la definizione delle disposizioni degli atti di piano.
Non sono poi da dimenticare il Piano generale dei servizi nel sottosuolo (Pugss), che costituisce parte integrante del Piano dei servizi e gli Studi per la componente geologica, idrogeologica e sismica. Ed infine, aspetto imprescindibile nella formazione del Pgt, il Rapporto Ambientale connesso alla Valutazione Ambientale Strategica.

Proprio con riferimento a quest’ultima osservazione, nel processo di formazione del Piano di Governo del Territorio quale rilievo e quali riflessi hanno avuto gli aspetti relativi al tema della partecipazione e della valutazione ambientale?
Il tema ambientale, che, con l’introduzione della Valutazione ambientale, viene ad occupare una posizione molto evidente nel processo di formazione del piano, ha avuto un ruolo per nulla formale nell’attività di redazione del Documento di Piano (atto cui la Lr 12/05 specificamente fa riferimento per la verifica di Vas).
L’attività, curata dagli esperti di AMBIENTE ITALIA srl., è stata condotta in stretto rapporto con quella di elaborazione del Pgt ed ha perciò consentito di seguire passo per passo la definizione sia delle Linee Guida, sia delle scelte in tema di individuazione degli ambiti di trasformazione e delle modalità con le quali si intende proporre l’attuazione del piano. Questa modo ha pertanto reso possibile, all’interno del gruppo di lavoro, un confronto continuo che, pur non apparendo esplicitato negli elaborati dei documenti dei differenti strumenti, si è dimostrato prezioso come metodo di lavoro concreto nell’apportare correzioni di rotta nella definizione delle proposte insediative del Pgt, accendendo fin da subito i riflettori sulle criticità in merito ai contenuti ambientali.
Nella stessa misura il tema della partecipazione, che ampio spazio aveva occupato nel processo di formazione della prima proposta di piano, si ritiene abbia apportato, pur senza tacere il manifestarsi di preconcetti, negativi a priori, un apporto utile alla definizione di alcune scelte di piano; in particolare la evidenziazione dell’esigenza da parte di cittadini, costituiti in comitato, per la creazione di uno spazio a verde, in un quartiere della città, ha spinto alla ricerca di soluzioni in grado di rendere possibile l’ottenimento dell’obiettivo richiesto in un quadro di compatibilità economica, escludendo scelte che potrebbero risultare demagogiche, non in grado di dare concreta attuazione alle attese degli stessi cittadini.

Per una realtà come San Donato Milanese, polarità direzionale nel sistema metropolitano milanese, nodo del sistema infrastrutturale della regione urbana e Comune incluso nel Parco Regionale Agricolo Sud Milano, quali ritiene siano gli elementi più utili all’azione di pianificazione, che la legge lombarda offre?
Senza volere esprimere una valutazione sui contenuti della legge lombarda di governo del territorio, appare evidente che si è di fronte ad una profonda innovazione nel campo della pianificazione territoriale dove, a fronte di una supposta farraginosità del quadro normativo previgente, si mira a garantire maggiore efficacia agli strumenti di piano e dunque all’azione pubblica, cercando di introdurre principi quali: la sostenibilità ambientale ed economica delle previsioni, l’equità di trattamento, la flessibilità, la partecipazione pubblica, la copianificazione, ecc.
Ebbene, rispetto a questo quadro, lo sforzo è stato quello di porsi l’obiettivo di garantire il raggiungimento dei migliori livelli per quanto concerne l’interesse pubblico generale. Quindi consolidare/rafforzare la qualità che caratterizza la città attraverso il ricorso agli strumenti disponibili, che permettono di non irrigidire le modalità operative per gli ambiti di trasformazione, ma, all’opposto di definire forme flessibili che consentono, senza dover ricorrere a complesse e lunghe procedure di variante al Pgt, di offrire soluzioni differenti, con la garanzia di un livello significativo di benefici per la città pubblica, rispetto al variare di pesi e funzioni previste dai diversi ambiti di intervento.
Ed ecco che in questo modo si pone l’obiettivo di consentire il rafforzamento della presenza di importanti funzioni riservate ad attività economiche con l’acquisizione di aree, anche comprese nel Parco Agricolo Sud Milano, per garantire un uso collettivo di questi spazi, così come si pensa di ottenere la disponibilità di aree da sempre destinate a servizi, ma mai entrate a fare parte del patrimonio pubblico.
Oppure ottenere le risorse per migliorare l’assetto infrastrutturale, al fine di limitare la penetrazione del traffico entro lo spazio urbano.
In sostanza, quello che ci si augura di raggiungere attraverso questo strumento è una città che sappia conservare il proprio ruolo nel sistema metropolitano e nel contempo migliorare, rispetto all’esistente, la qualità del vivere dei suoi cittadini e di chi qui produce e lavora.

Data di pubblicazione: 24 marzo 2011