Perché costruire una centralità, nuova, così vicino al cuore di Amburgo?
HafenCity può essere considerata semplicemente come una parte del centro storico. Un parte che si è protesa verso il fiume. A questo riguardo sono molti i riferimenti che sono stati previsti a HafenCity e che rappresentano connessioni visive o elementi di continuità (compositiva, cromatica…) con il centro: dimensione degli isolati; materiali e colori (mattoni, bianco); spazio pubblico come sequenza di visioni; la filarmonica come punto di riferimento.
HafenCity è in competizione con il centro storico?
Non credo. Per quanto concerne l’offerta immobiliare, le nuove costruzioni realizzate a HafenCity hanno consentito di calmierare i costi delle abitazioni nel centro.
Dal punto di vista dell’offerta commerciale le attività previste a HafenCity sono state pensate per gli abitanti lungo Dalmannkai e per gli abitanti e i visitatori nella strada pedonale che attraversa l’Überseequartier. Questa è stata concepita come un “centro commerciale all’aperto” ma l’estensione non è tale da fare concorrenza all’offerta del centro.
Purtroppo in questa fase, ancora iniziale, le attività commerciali soffrono della presenza di un bacino di popolazione ridotto. La loro sopravvivenza è legata ai turisti e ai visitatori. Presenza che si concentra nel fine settimana e nella bella stagione: un problema per la vitalità del nuovo distretto.
Quali sono gli obiettivi di HafenCity?
Gli obiettivi di HafenCity posso essere così sintetizzati:
recuperare l’area portuale di proprietà comunale, metterla a reddito e, con i proventi, realizzare il nuovo porto;
ipotizzare il recupero dell’area, la decontaminazione dei suoli;
progettare un’opera di ingegneria che consenta di proteggere il centro dalle maree dell’Elba, che possono portare a una crescita del livello dell’acqua fino a +7,50 metri;
estendere il centro di Amburgo verso il fiume;
rispondere a una domanda già esistente di uffici e di abitazioni in un contesto attrattivo;
immaginare la nuova centralità non sul modello di un business center ma come una parte di città moderna, ponendo attenzione al giusto mix funzionale, alla qualità degli spazi, all’uso degli spazi in congruenza con le necessità degli abitanti.
Come si articola il processo?
Il processo prevede la cooperazione tra il Comune, la HafenCity GmbH, l’équipe del master plan e la partecipazione degli altri soggetti implicati nello sviluppo dell’area.
Gli strumenti impiegati sono: il master plan, i progetti urbani relativi alle singole parti e allo spazio pubblico, i progetti architettonici degli edifici.
Per garantire la realizzazione di HafenCity per parti compiute il piano prevede la suddivisione della città in quartieri e in isolati.
Gli elementi contenuti nel documento consistono nella rete stradale, nella distribuzione delle funzioni, nel disegno dello spazio pubblico. Ma senza scendere nel dettaglio.
Sulla base di questa griglia si procede a specificare, attraverso il confronto tra soggetti, le scelte concernenti le singole parti. Scelte che possono essere effettuate solo quando un promotore o un investitore manifesta la sua intenzione di insediarsi in una determinata localizzazione, come nel caso Unilever o dell’Università. Si tratta di opzioni che non possono essere decise preventivamente.
Vincoli, errori, emendamenti…
Tra i vincoli che hanno caratterizzato, ma anche ristretto, le opzioni progettuali si possono annoverare l’acqua; l’idea di creare un ambiente urbano accogliente; la realizzazione di un habitat misto caratterizzato dalla presenza di residenti e di attività non residenziali: business, commercio, cultura, rappresentanza.
Alcuni degli errori iniziali, già evidenti una volta ultimati i primi quartieri, vengono corretti ex-post mentre altri, che risultano da vincoli strutturali, non sono modificabili. Qualche esempio.
La soluzione progettuale adottata per la strada Am Sandtorkai era inevitabile. Consente di proteggere gli edifici dalle piene del fiume ma compromette la qualità urbana. I fabbricati ospitano a piano terra i parcheggi mentre a quota +7,5 metri si trova il camminamento pedonale che garantisce l’accesso agli edifici. La sequenza degli ingressi ai garage alternata a muri continui definisce un ambiente urbano freddo, monotono e apparentemente poco sicuro. Sicuramente poco attrattivo. Tuttavia, malgrado l’evidenza dei fatti, in questo caso non è stato possibile ipotizzare soluzioni alternative.
Dall’altra parte del canale, a Dalmannkai, la strada centrale del quartiere (Am Kaiserkai) e il piano terra degli edifici si trovano a quota +7,5 metri. A questa quota “protetta”, contrariamente a quanto è avvenuto a Am Sandtorkai, è stato possibile collocare le attività commerciali, per rendere vitale la strada e il quartiere.
Tuttavia, in questo caso la scelta, giusta dal punto di vista progettuale, si scontra con la realtà.
L’offerta merceologica si rivolge ai turisti più che agli abitanti. Perciò questi ultimi frequentano poco la strada. Quindi i commercianti si lamentano di un flusso discontinuo di clienti legato principalmente alla presenza di turisti.
E non è solo una questione di residenti ma di concorrenza tra spazi pubblici vicini. La promenade lungo l’Elba, sottostante Am Kaiserkai, attira il flusso dei visitatori, prosciugandone la presenza lungo la strada.
Per garantire pubblico agli spazi, l’alternativa è quella di distanziarli oppure di incrementare le connessioni tra luoghi. Questa è la soluzione adottata nella parte est di HafenCity dove, per evitare il problema, le intersezioni prefigurate sono numerose e finalizzate a perseguire l’osmosi dei flussi di presenze.
Sempre a Dalmannkai, sul lato Elba, gli edifici si aprono a “U” verso il fiume e al piano terra ogni fabbricato è provvisto di uno spazio privato prevalentemente verde, non accessibile ai visitatori. La qualità di questi spazi non è sempre adeguata allo standard richiesto. Una maggiore attenzione al progetto avrebbe potuto garantire risultati migliori. Il rilievo di questo errore consente già da ora di pensare diversamente il progetto degli edifici a corte nella parte est di HafenCity.
Quindi la domanda di verde. Per rispondere a questa esigenza, sottolineata anche dagli abitanti, il progetto della parte est di HafenCity ne ipotizza una presenza più diffusa: le passeggiate sono alberate e un’isola artificiale verde è prevista al centro del canale Baakenhafen.
Infine una scommessa: la coesistenza tra il ruolo di centralità e la vita di tutti i giorni degli abitanti. È un fatto, il mix visitatori/ residenti crea conflittualità. Soprattutto nei fine settimana e nella bella stagione. Molti abitanti hanno denunciato il fatto di sentirsi sotto assedio. Il profilo di HafenCity e la difficoltà del progetto è anche questo: far convivere dimensioni diverse nello stesso spazio. Una “domestica”, l’altra internazionale.
Sorprese?
Tra le sorprese più interessanti di HafenCity si può considerare il mix tra il lavoro di accompagnamento sociale svolto dalla HafenCity Hamburg GmbH e la disponibilità da parte degli abitanti alla partecipazione e alla elaborazione di proposte autonome. La HafenCity Hamburg GmbH ha curato gli spazi informativi e il monitoraggio degli abitanti - per delinearne il profilo e identificarne le esigenze -, ha sostenuto la formazione di club, si è occupata della risoluzione di dispute, ha provveduto al monitoraggio dell’uso degli spazi.
La partecipazione e il benessere degli abitanti sono necessari ad ancorare gli abitanti al luogo. Attraverso la stabilità residenziale è possibile che si formi una comunità. Gli abitanti che abbandonano il quartiere e gli affitti che consentono una rotazione breve non fanno bene alla vita del quartiere. La stabilità deve essere perseguita e la partecipazione serve anche a questo.