Il 4 dicembre 2024 è entrato in vigore l’aggiornamento del Codice deontologico degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, con modifiche mirate alla ‘professionalità specifica’ e alla corretta attribuzione dei titoli professionali, in particolare per i pianificatori territoriali. Il testo ribadisce il divieto di esercitare attività riservate a settori non di iscrizione e introduce norme su incompatibilità, trasparenza negli incarichi pubblici e applicazione dell’equo compenso. Centrale il richiamo all’interesse pubblico, soprattutto per l’urbanista, chiamato a rapportarsi con enti e cittadini. La nuova prescrizione sull’astensione da incarichi privati durante la redazione di piani urbanistici riprende il principio dell’art. 41 bis della Legge n. 1150/1942. Viene regolata anche l’attività dei docenti universitari, distinguendo tra tempo pieno e parziale, per evitare concorrenza sleale.
Astengo G. (1966), “Urbanistica”, in Istituto per la Collaborazione Culturale (a cura di), Enciclopedia Universale dell’Arte, vol. XIV, Sansoni, Venezia.
Consiglio di Stato Sez. IV (1996), Sentenza n. 1087/1996.
Rallo D., Rampado L. (2016), “L’urbanistica ’rischiosa’”, Urbanistica Informazioni, no. 267-268, p. 96-97.