I comuni di Fossato di Vico, Sigillo, Costacciaro e Scheggia e Pascelupo, rappresentano un ambito territoriale omogeneo della dorsale appenninica umbra, con evidenti problemi di marginalizzazione. Quasi la totalità del territorio è compresa nell’area naturale protetta del Parco del Monte Cucco, caratterizzata da un ricco sistema di emergenze paesaggistico-ambientali e storico-culturali. Da sud a nord scorre l’antica via consolare Flaminia, lungo la quale insistono i centri storici capoluogo dei quattro comuni, mentre baricentricamente a tutta l’area si sviluppa il complesso montuoso del Monte Cucco.
Spinti da questa omogeneità territoriale, i 4 comuni hanno sottoscritto nel mese di maggio 2011, una convenzione per avviare politiche di rete per la valorizzazione dei propri centri storici e del proprio territorio di riferimento. È stato quindi avviato il processo di redazione del Quadro Strategico di Valorizzazione in forma associata, ossia Intercomunale. Attualmente i quattro comuni, stanno per completare la seconda fase del processoche porterà alla elaborazione del Documento Strategico e alla sottoscrizione del Patto Collettivo.
Nella prima fase del QSV [1] denominata “La fase preparatoria e propositiva: l’attivazione del processo” è stato elaborato un quadro conoscitivo organico e complesso dell’area, che ha fornito una fotografia del territorio e dei quattro centri storici, sia da un punto di vista urbanistico-architettonico che economico-sociale. A seguito dei diversi focus group condotti si è giunti alla definizione di una unica, credibile e concreta idea di sviluppo del territorio dei 4 comuni che è stata sintetizzata nello slogan “Comunità Ospitale del Monte Cucco”. Si tratta di una proiezione al futuro dell’area, realizzabile in un arco temporale medio-lungo, cui tutte le forze politiche, economiche, sociali, nonché i singoli cittadini devono tendere. Il progetto si configura come un processo graduale che si regge prima di tutto sulla strategia di mettere in “qualità” i 4 borghi capoluogo di comune e le frazioni minori, nonché il territorio in cui sono immersi; l’obiettivo è di generare un miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini residenti e una nuova capacità di offerta turistica.
La Comunità Ospitale del Monte Cucco è prima di tutto una idea, un luogo e una destinazione in cui gli ospiti/turisti si sentono “cittadini” seppure “temporanei” identificandosi nel ritmo dolce e lento della vita dei borghi, usufruendo delle opportunità di servizio disponibili, conoscendo ed apprezzando i beni materiali e/o immateriali che nel luogo vengono prodotti, ricevendo nuovi apporti culturali. Nell’ambito di questa grande strategia, ciascun centro storico facente parte della rete, grazie alle proprie peculiarità, ricoprirà un ruolo ben preciso. Il concetto di rete è mutuato dal DST [2], che inserisce tra i progetti strategici per l’Umbria, quello che viene chiamato “Progetto Reti di Città e centri storici” [3]. In questo scenario di riferimento, i quattro comuni fanno parte della “rete”, ma la stessa necessita di essere valorizzata e potenziata.
Nella vision della “Comunità Ospitale del Monte Cucco” ad ogni centro storico corrisponde un progetto strategico. Essi sono:
Costacciaro: borgo di eccellenza naturalistica del Parco
Fossato di Vico: porta di accesso sud al Parco
Scheggia e Pascelupo: porta di accesso nord al Parco
Sigillo: vetrina del Parco
Nello specifico il Comune di Costacciaro che presenta un notevole patrimonio storico-artistico e paesaggistico-ambientale, intende potenziare tale immagine, ponendo al centro dell’attenzione le tematiche ambientali ed energetiche. Di un certo significato risultano essere anche le iniziative e le proposte in ambito sportivo, per la presenza di associazioni particolarmente attive ed una rete sentieristica di particolare bellezza e suggestione che trova nella Grotta di Monte Cucco e in Pian delle Macinare, luoghi di elevato significato scientifico e turistico. Particolare attenzione viene data anche alla rifunzionalizzazione di numerosi contenitori recuperati da un punto di vista architettonico ma attualmente non utilizzati, molti dei quali di proprietà pubblica. Il ruolo di Costacciaro all’interno della rete è quello di diventare un polo di innovazione, un centro attento alle tematiche ambientali e al risparmio energetico.
Fossato di Vico invece, è servito da una formidabile infrastrutturazione viaria che lo rende un nodo strategico di collegamento con le vicine Marche; lungo questa viabilità principale si è venuto a concentrare un apparato economico e produttivo di notevole importanza. È proprio questa posizione strategica che rende possibile attribuire al centro storico del comune il duplice ruolo di Porta di accesso nord-est dell’Umbria e Porta di accesso sud del Parco del Monte Cucco. L’Amministrazione Comunale prevede di potenziare questo ruolo attraverso interventi rivolti in prima istanza alla segnaletica e alla predisposizione di un Infopoint che funga da porta di accesso virtuale al territorio del Parco, dove far scoprire ai visitatori tutte le bellezze naturalistico-ambientali, storico-culturali, paesaggistiche, gli eventi, le risorse sociali e simboliche, le produzioni tipiche, le strutture ricettive che caratterizzano l’intera area. Nel centro storico verrà posta particolare attenzione alla rifunzionalizzazione di grandi contenitori non utilizzati, inserendo al loro interno attività turistico-ricettive ed edilizia residenziale sociale, per garantire presidio del territorio. Il comune intende anche intervenire sulla viabilità di accesso al centro storico attualmente isolato rispetto al resto del territorio, attraverso interventi di mobilità alternativa.
Il centro storico di Scheggia, localizzato a nord del territorio del Qsv e attraversato dalla via consolare Flaminia ricopre il ruolo di Porta di accesso nord al Parco del Monte Cucco. L’Amministrazione ha quindi manifestato la necessità di potenziare l’aspetto della visibilità del centro stesso, attraverso interventi sulla segnaletica lungo la via Flaminia e sulla costituzione di un infopoint in un punto ben visibile per tutti coloro che provengono da nord. Per il centro storico verrà potenziata la sua vocazione turistico-ricettiva, attraverso l’introduzione e il potenziamento di strutture ricettive legate al turismo slow ed attività commerciali. Un altro tema dove concentrare l’attenzione è quello della residenzialità, attraverso la rifunzionalizzazione di alcune abitazioni attualmente non utilizzate, spesso di proprietà comunale. Il centro storico inoltre necessita di interventi di riqualificazione di alcuni spazi pubblici poco valorizzati e il potenziamento della mobilità alternativa.
Il centro storico di Sigillo invece è la Vetrina del Parco del Monte Cucco. Grazie alla sua posizione baricentrica rispetto a tutta l’area e al fatto di essere attraversato fisicamente a metà dalla via consolare Flaminia, nonché la presenza di numerose attività commerciali all’interno del borgo medioevale, Sigillo si avvia a diventare un centro commerciale naturale.
Ai progetti strategici territoriali, si sovrappongono quelli tematici. Si tratta della valorizzazione, messa in rete, potenziamento, creazione di percorsi tematici finalizzati alla qualificazione dell’offerta turistica, delle risorse paesaggistiche e delle produzioni tipiche. Vengono individuati percorsi di tipo storico-culturale e artistico, religioso-spirituale, naturalistico-paesaggisitco e dello sport. Per quanto riguarda ad esempio i percorsi dello sport, all’interno dell’area del Qsv, si svolgono numerose attività legate a diverse discipline e alcuni eventi sportivi anche di livello internazionale. Il progetto tematico relativo prevede lo sviluppo di un piano di recupero e di valorizzazione dei percorsi di fruizione dell’area, un piano condiviso e integrato capace di coinvolgere il sistema culturale e turistico del territorio, nonché le forze economiche e le attività agrituristiche, l’ospitalità rurale e le produzioni enogastronomiche grazie ad un incremento del flusso di una nuova tipologia di turisti: gli appassionati di alcune specifiche discipline sportive da praticare all’aria aperta. Per essere cosi concepito il progetto prevede sia interventi materiali, quali l’allestimento dei percorsi, sia interventi immateriali quali la realizzazione di un sito internet dedicato alla Comunità Ospitale del Monte Cucco, la predisposizione di sistemi informativi e applicazioni tecnologiche innovative, la partecipazione a borse del turismo, la realizzazione di guide promozionali.
A questa visione guida, corrispondono delle strategie e delle politiche trasversali, valide per tutti e 4 i comuni. Il metodo adottato per individuare le strategie e le politiche, nell’ottica di definire l’idea di territorio futuro, ha comportato due condizioni irrinunciabili: ascoltare le aspettative dei cittadini e dei gruppi portatori di interessi e valutare in senso costruttivo le risorse che strutturano il territorio del Montecucco. Il Qsv deve, per sua natura, prospettare una visione futura delle trasformazioni del territorio in grado di coprire un arco temporale di almeno venti anni. Tuttavia, è necessario affiancare a tale condizione un momento progettuale pragmatico, per orientare nell’immediato le risposte della pianificazione nei confronti di necessità ed esigenze urgenti della collettività. A tal riguardo le 4 Amministrazioni, oltre ad aver già sviluppato alcune progettualità in forma associata, si accingeranno a breve a partecipare ad un bando promosso dalla Regione Umbria, per la valorizzazione e rivitalizzazione dei quattro centri storici.
La prima azione concreta di condivisione di un progetto di rete intrapresa congiuntamente dai quattro comuni è stata la partecipazione ad un bando promosso dal Gal Alta Umbria denominato “La rete dei centri di informazione turistica”. Attraverso questo progetto i quattro comuni intendono:
dotare il territorio del Monte Cucco di Sistemi informativi de turista che possano essere anche utilizzati tramite innovative soluzioni mobile per smartphone e tablets;
condividere un progetto di rete che riguardi l‘intero territorio del Parco del Monte Cucco;
integrarsi con le iniziative che i singoli comuni adotteranno grazie al finanziamento del bando GAL, nonché attraverso il relativo sistema informativo del Gal Alta Umbria attraverso totem;
coinvolgere progressivamente l’intero sistema d’offerta turistica, compresi i soggetti privati.
La strategia per la valorizzazione delle risorse del territorio è incentrata sulla possibilità di creare collegamenti tra questi beni e differenti piani contestuali. Il progetto prevede la creazione di specifici percorsi tra diversi luoghi che fanno riferimento ad uno stesso tematismo (religioso, storico-culturale, paesaggistico-ambientale, shopping etc.). I percorsi saranno inoltre organizzati e consultabili per target turistici, per tempo da dedicarvi e per mezzo di trasporto.
A livello di singolo comune invece, si segnalano due iniziative molto interessanti portate avanti sia dal Comune di Costacciaro che dal comune di Sigillo. In coerenza con le linee strategiche individuate dal Qsv per i rispettivi progetti territoriali, i due comuni, grazie alla partecipazione ad un bando regionale, hanno potuto riqualificare gran parte degli impianti dell’illuminazione pubblica dei rispettivi territori. In particolare, Costacciaro, borgo di eccellenza naturalistica attento alle tematiche energetiche, ha convertito tutto l’impianto di illuminazione pubblica che interessa il centro storico, sostituendo le vecchie lampade con delle nuove a tecnologia a led. L’intervento che riguarda 109 punti luce consentirà un risparmio energetico di oltre 33.394 KWh all’anno, pari ad una riduzione dei consumi di circa il 59%.
[1] Linee guida di cui alla D.G.R. 1 marzo 2010, n. 326, predisposte dalla Regione Umbria in collaborazione con il Centro di Ricerca FormzazioneCulturaStoria (Valorizzazione e gestione dei centri storici minori e relativi sistemi paesaggistico-ambientali) Focus, Sapienza Università di Roma, Manuela Ricci, direttore.
[2] Il Disegno Strategico Territoriale della Regione Umbria individua tra i progetti strategici tematici, quello che definisce “Progetto Reti di città e centri storici”. I progetti strategici territoriali e tematici, definiscono le priorità regionali individuando temi e ambiti di azione prioritaria, sia come risposta alle questioni emerse dalla lettura delle dinamiche territoriali in corso che come espressione delle intenzioni programmatiche della Regione. I Progetti rappresentano anche il momento di connessione tra pianificazione e programmazione, in quanto all’interno del loro processo di elaborazione si verificano e vengono precisati gli ambiti territoriali al cui interno possono essere definiti Progetti Integrati Territoriali (PIT), previsti dal Programma Operativo Regionale (POR), verificando le possibilità di riferimento diretto delle azioni previste agli assi e alle misure che il POR individua.
[3] L’Umbria infatti funziona e si percepisce come una rete di città, centri e nuclei storici