Parte del Focus “La nuova casa pubblica"
a cura di Laura Colini e Laura Fregolent
DiARC/Università degli Studi di Napoli Federico II
Per rendere effettivamente più esigibile il diritto all’abitare nelle città occorrono nuove politiche strutturali, non episodiche e non la costruzione di nuovi quartieri Erp. Da osservazioni empiriche del caso napoletano si può sostenere che l’efficacia delle politiche è associata ad un approccio plurale teso a tutelare e espandere un elevato tasso di varietà di tipi abitativi e sociali. Il contributo propone una riflessione sulle dinamiche abitative a Napoli, città che presenta una divisione sociale dello spazio meno rigida rispetto ad altri contesti urbani. Tale caratteristica ha storicamente favorito la compresenza di ceti diversi, specialmente nei quartieri centrali, anche grazie alla varietà qualitativa del patrimonio edilizio. Napoli si conferma una città porosa, capace di adattamenti continui, ma che necessita di politiche pubbliche più incisive per governare il cambiamento e le tendenze della mondializzazione urbana.
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