La sostenibilità, fa parte della natura delle cose; introdurla come criterio base per un buon governo del territorio, fa sì che dalla scelta degli obiettivi, alla valutazione delle risorse fino alla definizione degli interventi, occorra ricercare nuove coerenze interne e compatibilità ambientali di scala superiore tese a determinare un diverso giudizio di valore sul territorio.
La proposta che si sta portando avanti in Calabria propone di aprire uno spazio di ricerca territoriale finalizzata a mettere in campo buone pratiche e nuove regole per fare città meno energivore, per sostenere una nuova prassi della pianificazione e della progettazione sostenibile.
Migliorare la dotazione normativa e degli strumenti urbanistici correlati, nel quadro del riposizionamento competitivo del patrimonio culturale e ambientale, restituire alla pianificazione il suo ruolo, aggiornando gli strumenti con un testo unico per il governo del territorio, per indirizzare e governare le trasformazioni del territorio nella direzione della sostenibilità ambientale, dell’equità sociale, della vivibilità nelle città, nei paesi, nei contesti rurali e negli spazi aperti, avendo come riferimento le principali vocazioni ambientali del territorio, sono gli obiettivi di una nuova stagione urbanistica che si affaccia in Calabria
La necessità di mantenere uno standard di previsioni di Piano degli strumenti comunali si integra al quadro di riferimento per le "politiche del paesaggio" e delle direttive in materia ambientale e quelle più generali per lo sviluppo sostenibile stabilite a livello Europeo, Nazionale e Regionale applicabili a tutto il territorio regionale, da parte di tutti gli enti competenti, secondo gli orientamenti e le indicazioni della Convenzione Europea del Paesaggio (Legge 9 gennaio 2006, n.14), del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (d. Igs. 22 gennaio 2004, n. 42 e s. m. e i.), e della Legge Urbanistica Regionale n.19/2002 e s. m. e i. e dei più recenti strumenti nazionali ed internazionali in materia di sviluppo sostenibile che impone un’attenzione specifica sulla vigenza delle previsioni dei piani e sugli eventuali danni che possono determinarsi nell’ambito di trasformazioni d’uso del territorio non controllate.
La legge urbanistica regionale è stata ripetutamente emendata, con ben 6 proroghe dei termini di decadenza degli strumenti urbanistici comunali (in assenza di approvazione dei Psc - Piani Strutturali Comunali). L’ultima ha spostato il termine a fine 2015, ma non pare che sia in atto una mobilitazione dei Comuni per accelerare l’approvazione dei piani. Ad oggi, solo il 20% dei Comuni ha adottato i piani strutturali.
La proposta emendativa alla Lr 19/02 ha prioritariamente natura di indifferibile urgenza in quanto provvede ad eliminare i rischi connessi alla decadenza dei Prg, fissata dall’art. 65 della Lr 19/02 per il 31 dicembre p.v., per i numerosissimi comuni calabresi inadempienti ai fini dell’adozione dei Psc/Psa.
A tal fine vengono proposte disposizioni transitorie per gli strumenti urbanistici vigenti, in attesa dell’approvazione dei Psc/Psa i cui termini vengono fissati entro e non oltre ventiquattro mesi dall’entrata in vigore della legge, o della procedura semplificata prevista, per i soli comuni che intendono adottare la politica urbanistica del “consumo di suolo zero”.
Al fine di imprimere un’accelerazione alle procedure di formazione ed approvazione degli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica previsti dalla legge si propone “Misure organizzative straordinarie per il supporto alla redazione degli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica”, nel quale si assicurano le diverse funzioni regionali coinvolte nel procedimento di formazione degli strumenti di pianificazione predetti. Il settore urbanistica del Dipartimento Ambiente e territorio, con l’apporto dei rappresentanti dei dipartimenti regionali preposti ad esprimere parere obbligatorio sulla fase di formazione degli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica, ciascuno per la propria competenza, certifica sulla scorta dei Dati Territoriali Tematici forniti dal SITO.
Elemento fortemente innovativo e propositivo della proposta di legge è la sostanziale assunzione di responsabilità della Regione nella redazione del Documento Preliminare: tale documento sarà elaborato dal Comune sulla scorta del Quadro Conoscitivo certificato dal settore urbanistica del dipartimento Ambiente e Territorio e trasmesso a tutti i soggetti invitati alla conferenza di pianificazione, riducendo, pertanto, i costi e facilitando la condivisione delle informazioni e delle valutazioni.
Il rinnovamento degli strumenti urbanistici proposti dalla modifica alla legge regionale richiede, nella sua applicazione, un approccio interpretativo parimenti innovativo attraverso un metodo di lavoro che opera attraverso fasi di lettura, descrizione e interpretazione dei fenomeni territoriali e urbani. Parte fondamentale di questa fase di osservazione è la formazione di una conoscenza condivisa del territorio, che si adoperi come strumento essenziale per produrre una valutazione dello stato attuale ed una visione del futuro, non tanto immaginando scenari possibili quanto nel far sì che si ci si adoperi tutti insieme per raggiungere le condizioni desiderate e migliori per l’ambiente ed i cittadini.
All’elaborazione della conoscenza, infatti, è affidato il compito di legittimare, sostenere, valutare e indirizzare le scelte di governo del territorio e della formazione dei piani. Esse definiscono categorie concettuali che legano in maniera indissolubile il processo di descrizione e di interpretazione del territorio con le politiche urbanistiche, territoriali e ambientali che si dovranno perseguire.
Tecnicamente la costruzione dello strumento di Piano non si riduce nel misurare la capacità di un territorio di sopportare trasformazioni, ma si concretizza nel riconoscere quali trasformazioni appartengono a quel territorio o sono utili ad esso, alla sua storia, alla sua natura, alla sua comunità. I valori riconosciuti dei luoghi, le risorse durevoli e sostenibili di un luogo, sono elementi su cui sviluppare azioni di conservazione e tutela, ma anche di progettazione di nuove specificità e nuovi valori: un modello di sviluppo caratterizzato da un uso continuativo, rinnovabile e appropriato delle capacità intrinseche e orientato ad intercettare le opportunità offerte dal mercato e dalle dinamiche globali.
L’organica rappresentazione e valutazione dello stato del territorio e dei processi evolutivi che lo caratterizzano costituisce, pertanto, un riferimento necessario per la definizione degli obiettivi e dei contenuti del Piano e per l’avvio del processo di valutazione di sostenibilità.
Il Quadro Conoscitivo in quest’ottica costituisce la forma in cui vengono restituiti i capisaldi della lettura del territorio, nei suoi caratteri fisici, ambientali, storici, insediativi, infrastrutturali, culturali, sociali ed economici, al fine di cogliere l’identità e il ruolo del territorio; questo affinché le azioni di conservazione, tutela e trasformazione possano partire dal riconoscimento, dalla salvaguardia e dalla ricostituzione delle relazioni che intrinsecamente legano elementi e strutture in quelle forme sensibili che noi chiamiamo paesaggio.
Altro elemento propulsore della proposta emendativa, è quello di snellire le procedure di redazione dei piani, poiché si evince, dal monitoraggio sullo stato di attuazione, che i comuni sono in forte ritardo, oltre che per le consuete difficoltà economiche in cui versano i comuni calabresi, soprattutto di piccole dimensioni, anche a causa delle lungaggini burocratiche e procedimentali dettate dalle attuali previsioni di legge, con particolare riferimento alla procedura Vas.
Si modifica, pertanto la norma recante disposizioni sulla procedura di formazione ed approvazione dei Psc, prevedendo quale parte essenziale del processo di pianificazione, oltre che la procedura Vas, nel caso dei comuni costieri, la contestuale formazione ed approvazione dei Piani di Spiaggia in coerenza con il Piano di Bacino Stralcio per l’Erosione Costiera e del MasterPlan per gli interventi di Difesa e di Tutela della Costa.
Vengono proposti strumenti di semplificazione e modalità attuative, in coerenza con il Programma Operativo Regionale FESR/FSE 2014-2020, quali l’utilizzo di strumenti digitali che riducono i costi, facilitano la condivisione delle informazioni e consentono la definizione di livelli standard da rispettare.
I Comuni che intendono adottare la politica urbanistica del consumo di suolo zero, ad esclusione dei centri urbani così come individuati negli strumenti di pianificazione sovraordinata e di programmazione comunitaria e dei comuni che all’entrata in vigore della presente legge hanno adottato il Piano Strutturale Comunale o Associato, hanno la possibilità di procedere alla redazione del solo Regolamento Operativo (Ro) in coerenza alla proposta di legge ed agli strumenti di pianificazione sovraordinati vigenti, secondo una procedura semplificata di cui all’articolato proposto.
Si propone, altresì, al fine dell’adeguamento alle intervenute disposizioni nazionali in materia di Città metropolitana e di riordino delle funzioni delle province, l’istituzione del “territorio della Città metropolitana di Reggio Calabria” il “Piano Territoriale della Città metropolitana (Ptcm)”.
Nei casi di inerzia di Province e Comuni nell’esercizio delle funzioni amministrative ad essi delegate o nel caso di mancato rispetto dei termini perentori previsti dalla proposta di legge, la Regione nell’esercizio delle proprie competenze legislative in materia di governo del territorio, può avvalersi del potere sostitutivo.
Particolare attenzione viene rivolta infine a le forme e le modalità di conformazione ed adeguamento alla legge ed agli strumenti urbanistici sovraordinati vigenti, a cui sono obbligati gli strumenti urbanistici approvati e in itinere con particolare attenzione al Qtr a valenza paesaggistica, attualmente all’odg del Consiglio Regionale per l’approvazione.