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Suolo

Il suolo è una risorsa ambientale fondamentale, fragile, non rinnovabile e non sostituibile (Commissione europea 2023). Ricopre le parti emerse del pianeta e rappresenta il supporto e la sede di tutta l’attività biotica, compresa quella umana, presente negli ecosistemi terrestri.
Esistono diversi tipi di suolo, ma tutti sono costituiti da componenti minerali, materia organica, acqua, aria e organismi viventi, andando a costituire un ecosistema essenziale, complesso, multifunzionale e vitale di importanza cruciale sotto il profilo ambientale e socioeconomico.
I suoli ospitano gran parte della biosfera, svolgono funzioni chiave e forniscono servizi necessari per l’esistenza umana e per la sopravvivenza degli ecosistemi. Forniscono cibo, biomassa e materie prime; rappresentano un elemento centrale del paesaggio e del patrimonio culturale e possono stoccare, filtrare e trasformare molte sostanze, tra le quali l’acqua, gli elementi nutritivi e il carbonio. I suoli che godono di buona salute sono, infatti, il più grande deposito di carbonio del pianeta.
Questa caratteristica, insieme alla sua capacità di assorbire acqua come una spugna e di ridurre il rischio di allagamenti e siccità, fa del suolo un alleato indispensabile nella lotta per la mitigazione e per l’adattamento ai cambiamenti climatici (Commissione europea 2021).
L’importanza di proteggere il suolo e di promuoverne la salubrità, tenendo conto del persistere del degrado di tale ecosistema vivente, di tale componente della biodiversità e di tale risorsa non rinnovabile, deriva anche dai costi dell’inazione riguardo al degrado del suolo, con stime che nell’Unione europea superano i 50 miliardi di euro all’anno (Parlamento europeo 2021).
In generale, le funzioni ecologiche che un suolo di buona qualità è in grado di assicurare garantiscono, oltre al loro valore intrinseco, anche un valore economico e sociale attraverso la fornitura di diversi servizi ecosistemici, che si possono raggruppare in tre categorie principali:
* servizi di approvvigionamento (prodotti alimentari e biomassa, materie prime, etc.);
* servizi di regolazione e mantenimento (regolazione del clima, cattura e stoccaggio del carbonio, controllo dell’erosione e regolazione degli elementi della fertilità, regolazione della qualità dell’acqua, protezione e mitigazione dei fenomeni idrologici estremi, riserva genetica, conservazione della biodiversità, etc.);
* servizi culturali (servizi ricreativi e culturali, funzioni etiche e spirituali, paesaggio, patrimonio naturale, etc.).
La visione del suolo come mero ‘erogatore’ di servizi e prodotti rischia, tuttavia, di far perdere di vista il significato e la dimensione ecologica del suolo in sé, la sua intrinseca (e ancora poco conosciuta) biodiversità, la complessità estrema delle relazioni ecologiche che le specie viventi nel suolo intrattengono tra di loro e con il soprassuolo.
La comprensione del suolo come ‘superorganismo’ vivente implica il riconoscimento della necessità di farsi carico della protezione del suolo non solo come superficie, ma come bioma dotato di una resilienza e di una adattabilità non illimitate, e quindi da proteggere dall’innesco di fenomeni di degrado.
È proprio la scarsa consapevolezza dell’importanza del suolo dal punto di vista ambientale, sociale ed economico ad essere ritenuta uno dei principali ostacoli allo sviluppo di politiche di pianificazione territoriale e all’uso del suolo improntati alla sostenibilità (Ispra 2021). Ma il suolo è anche poco tutelato a causa della presenza di una legislazione che, a livello europeo, nazionale e regionale, è carente e in ritardo nel riconoscerne l’importanza e nel fornire indirizzi e strumenti in grado di proteggerlo dalle minacce.
I nostri suoli, anche per questo, stanno soffrendo: si stima che tra il 60% e il 70% in Europa non sia in buona salute. I suoli continuano, infatti, a subire processi di forte degrado dovuti all’erosione, alla compattazione, alla riduzione di materia organica, all’inquinamento, alla perdita di biodiversità, alla salinizzazione e all’impermeabilizzazione (Commissione europea 2021). A causa delle pressioni insediative e infrastrutturali, nel 4,2% dei suoli europei è presente una copertura artificiale (che arriva a superare il 7,1% in Italia), con la conseguente perdita pressoché totale delle sue capacità di fornire servizi ecosistemici (Munafò 2022).
Dare al suolo lo stesso livello di protezione di cui godono l’atmosfera, l’acqua e l’ambiente marino e concedere ai suoi abitanti la stessa attenzione che riserviamo alla biodiversità in superficie sembra essere una sfida troppo ambiziosa e difficile, ma è una sfida urgente e necessaria: è in gioco la nostra stessa sopravvivenza.

Riferimenti

Commissione europea (2021), Strategia dell’UE per il suolo per il 2030. Suoli sani a vantaggio delle persone, degli alimenti, della natura e del clima, COM(2021) 699 final.
Commissione europea (2023), Proposal for a Directive of the European Parliament and of the Council on Soil Monitoring and Resilience (Soil Monitoring Law), COM(2023) 416 final.
Ispra (2021), Libro Bianco sulla Gestione Sostenibile dei Suoli, Report Soil4Life Life GIE/IT/000477.
Munafò M. (2022), Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici - Edizione 2022, Report SNPA 32/22.
Parlamento europeo (2021), Risoluzione del Parlamento europeo sulla protezione del suolo n. 2021/2548(RSP), Aprile 2021.

Data di pubblicazione: 24 settembre 2023