Situata nell’Arsenale di Venezia, la Torre di Porta Nuova rappresenta il nuovo incubatore della contemporaneità. Dalla sua apertura al pubblico, avvenuta nell’aprile del 2011 a seguito di un importante intervento di rivalorizzazione, la Torre è divenuta luogo di diffusione e divulgazione artistica e culturale. La Torre di Porta Nuova è stata restituita alla città grazie ad un progetto di recupero, quale esito del concorso di progettazione promosso dalla società Arsenale di Venezia Spa nel 2006. Il progetto degli architetti Traudy Pelzel e Francesco Magnani - finanziato dall’Agenzia del Demanio, dal Comune di Venezia, e dalla Regione del Veneto - prevedeva azioni di salvaguardia e valorizzazione dell’edificio, da adeguare alle funzioni di tipo culturale cui sarebbe stato adibito, nell’intenzione di conservare la tipologia originaria, ovvero il grande vuoto verticale interno, ed inserire al contempo nuove strutture indipendenti da quelle storiche.
Nel 2010 la Torre di Porta Nuova è stata inserita nel progetto europeo Second Chance, co-finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale FESR ed implementato grazie al Programma Europeo Central Europe 2007 – 2013, che promuove la cooperazione transazionale per lo sviluppo dell’innovazione e della valorizzazione di tutti i fattori di competitività ed attrattività che contraddistinguono le città e le regioni dei paesi dell’Europa Centrale. Scopo di Second Chance è il rilancio di complessi e siti industriali dismessi, per i quali si individuano possibilità di trasformazione in spazi creativi, mediante l’integrazione e promozione di attività culturali. Il processo di rigenerazione previsto dal programma Second Chance ha coinvolto anche le città di Lipsia, Norimberga, Cracovia e Lubiana per le quali, come nel caso della Torre di Porta Nuova a Venezia, sono stati scelti altrettanti siti industriali nei quali attuare progetti e strategie di riconversione. A Venezia Second Chance identifica la Torre come nuovo centro per la ricerca scientifica, storica e culturale riguardante l’Arsenale, oltre che punto nevralgico di divulgazione e snodo di informazioni per tutte le attività che si sviluppano al suo interno ad opera di tutti i soggetti dell’area. In tal senso la Torre diviene centro di collegamento, sia fisico che culturale di tutte le diverse parti e funzioni presenti e previste nell’Arsenale.
La Torre di Porta Nuova è alta circa 35 m e si presenta tripartita al suo interno. Il progetto di recupero realizzato riconosce nella continuità verticale dello spazio interno e nell’unitarietà spaziale le caratteristiche tipologiche, formali e strutturali che intende sottolineare, valorizzare ed interpretare con un insieme strutturato di opere e con la razionalizzazione dei principali sistemi di risalita. Alcune delle iniziative programmate nell’ambito di Second Chance avranno luogo anche negli spazi adiacenti la Torre tra cui la vicina Tesa 105 divenuta il nuovo accesso pubblico all’Arsenale nord e la Tesa 113 di fronte alla Torre. Il progetto di recupero della Tesa 105, esito dello stesso concorso di progettazione citato, vinto in questo caso dall’architetto Andres Holguin, colloca all’interno dello spazio storico una nuova costruzione che accoglie al piano terra quattro volumi per punto informativo e book-shop, reception degli uffici, sala polifunzionale, bar. Ampi spazi vengono lasciati liberi per permettere sia il passaggio di attraversamento che la sosta nelle aree di bar e bookshop. I quattro volumi hanno anche la funzione strutturale di sorreggere il sovrastante volume degli uffici; al primo piano, un volume destinato ad uffici tra cui il CORILA a sottolineare la presenza della ricerca scientifica all’interno; al secondo piano, due volumi per sale riunioni. Quest’anno durante il periodo della Biennale il piano terra della Tesa 105 ospita l’esposizione del museo “in progress” di Sarajevo ArsAevi.
Il progetto Second Chance è stato realizzato in diverse fasi. La SWOT analysis, condotta nel 2010, è basata sulle opinioni e sulle idee degli stakeholders intervistati attraverso un questionario, e sulla partecipazione diretta a due focus group. In generale, tutti i soggetti coinvolti hanno convenuto che il progetto della Torre di Porta Nuova avrebbe avuto un impatto positivo su tutta l’area circostante e sul centro storico della città. Queste considerazioni si desumono dalle dichiarazioni che le parti interessate hanno fatto nel questionario: l’Arsenale può diventare il centro propulsore di una “new town” a Venezia fulcro di arte e scienza, con un target di riferimento costituito da utenti altamente qualificati; può stimolare la creazione di una rete internazionale di centri analoghi; una visione strategica per il futuro dell’Arsenale è la base per l’area nelle dinamiche metropolitane e regionali, mediante l’insediamento di imprese di alta qualità.
La seconda fase del progetto Second Chance è stata dedicata alla costruzione di una development vision. In questa fase sono stati identificati da un lato i soggetti potenzialmente interessati allo sviluppo di attività artistiche e culturali negli spazi delle Torre, e dall’altro gli eventi che in essa potevano essere ospitati. Le attività individuate si concentrano su due principali settori per i quali si prevedono molteplici funzioni: attività permanenti, ad esempio laboratori didattici e di ricerca; eventi temporanei come mostre, manifestazioni artistiche, performing arts. Nella terza parte del progetto è stato sviluppato l’utilization concept. I partner coinvolti nell’elaborazione di questa fase e nel futuro utilizzo della Torre sono: enti e istituzioni che operano nella zona dell’Arsenale nel settore artistico e culturale, nonché nel campo della ricerca scientifica; enti e istituzioni che, pur essendo situati al di fuori della zona dell’Arsenale, hanno una precedente esperienza di lavoro nel campo della ricerca scientifica e della comunicazione applicata alla storia di Venezia e l’Arsenale; artisti locali e associazioni culturali che sono interessati e pronti a contribuire allo sviluppo delle attività artistiche e culturali nella zona della Torre. L’idea di fondo si basa sulla convinzione che l’originalità e le caratteristiche distintive della Torre di Porta Nuova possano adattarsi con successo a vari tipologie di attività: incontri e scambi di esperienze culturali e artistiche, laboratori artistici, spettacoli di danza e teatrali, eventi musicali ed esposizioni. I risultati della SWOT analysis, dell’utilization concept e della development vision hanno generato nuove idee circa il ruolo e le funzioni destinate alla Torre di Porta Nuova, suggerendo l’uso di tutti gli spazi all’interno di essa. Lo scambio di idee all’interno del progetto Second Chance ha messo in chiaro che lo spazio espositivo avrebbe dovuto essere più flessibile e adattabile alle esigenze delle diverse forme culturali e artistiche. Di qui la decisione di utilizzare le risorse disponibili per progettare gli spazi al fine di consentire un’ampia gamma di attività.