Martedì 27 gennaio 2015 ci ha lasciati Franco Corsico (Casale Monferrato, 1939), una persona rilevante.
E’ un dolore e una perdita per tutti quelli che l’hanno conosciuto e hanno lavorato con lui o intorno alle tante cose grandi o (solo apparentemente minori) che hanno animato la sua vita e il suo impegno di urbanista e uomo di cultura: come Professore del Politecnico di Torino, Assessore della Città per gli 8 anni in cui è stato Sindaco Valentino Castellani (dal 1993 al 2001), dirigente nazionale dell’INU (dal 1972 al 1986) e Presidente della Sezione Piemonte e Valle d’Aosta (1976-1986).
Un impegno caratterizzato dalla luminosità delle idee che proponeva e suscitava, con una particolare attitudine ad anticipare le cose ed ad innescare discussione e riflessioni, a perseguire un risultato, sempre accompagnate da una cristallina onestà intellettuale e dal dono dell’ironia e del talento.
Franco lascia un vuoto, compensato dalle cose importanti che ha fatto o favorito che si sviluppassero, rifuggendo sempre dall’annunziarle e preferendo parlarne per i risultati che potevano riscontrarsi; comunque sempre con lo spirito critico e il dubbio che si potesse fare di più e meglio o ridurre gli errori.
Fra le tante cose voglio ricordare l’intelligenza, il coraggio, la determinazione, la progettualità politica e tecnica con cui ha portato all’entrata in vigore quel PRG di Torino (nel 1995, e questo 2015 ne ricorre quasi simbolicamente il ventennale) che, se è noto per i “padri del progetto del Piano” Augusto Cagnardi e Vittorio Gregotti, deve essere riconosciuto a Franco Corsico di esserne stato il “padre della sua straordinaria interpretazione ed attuazione”: un attuazione che negli 8 anni del suo impegno di assessore di Torino ed in quelli seguiti ad essi, ha innescato ed implementato quella metamorfosi di Torino (dalle grandi trasformazioni urbane alla metropolitana e riforma del trasporto su ferro, dal successo della candidatura olimpica al primo Piano strategico) che prosegue e permette oggi di lavorare nella crisi ed oltre la crisi e per gli indispensabili innovativi paradigmi del futuro.
Franco è così che resterai con noi e con chi, come me, ti ha incontrato giovanissimo io e giovane tu ed ha camminato insieme (da vicino o più da distante) in un lungo percorso impegnato e plurale.
Lallo Barbieri