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Ricordo di Celestino Porrino

Il 20 novembre si è spento a Bologna, in silenzio come aveva vissuto, Celestino Porrino, che per oltre trent’anni, tra i settanta ed il primo decennio del duemila, ha insegnato Composizione e Progettazione Urbanistica a Bologna, nella Facoltà di Ingegneria dell’Alma Mater.
Porrino è stato uno studioso attento e partecipe dei problemi del disegno urbano: nella sua prolungata attività di docente, sempre apprezzata dai suoi numerosi studenti ed allievi; in una ricerca praticata con assiduità, anche se in modo appartato; in numerose esperienze sul campo, condotte per pubbliche amministrazioni. Fra queste ultime, si segnalano la sua partecipazione come progettista al Piano Regolatore dell’Aquila, del 1975, ed al Piano Regolatore di Reggio Emilia, del 1985; oltre ad un’intensa attività svolta nell’area modenese, a partire dal Piano Comprensoriale delle Attività Produttive, dei primi anni settanta, uno strumento che ha segnato profondamente i processi di definizione degli assetti produttivi di quel territorio.
Nella sua idea del disegno urbano non vi era mai nulla di retorico, anche se era capace di riportare nel lavoro una conoscenza profonda della storia urbana ed insieme delle esperienze di pianificazione svolte nel quadro europeo, ma il cuore del suo impegno era centrato inevitabilmente sulla ricerca di una combinazione intelligente – una sintesi intelligente - fra disegno della città contemporanea, interessi urbani in gioco e ruolo della pubblica amministrazione, nella difesa della dignità urbana, della città plurale e dell’urbanità, come amava ricordare.
Gli ultimi quattro anni del suo impegno, smesso l’insegnamento quando le condizioni di salute non glielo hanno più consentito, Celestino Porrino li ha dedicati, con continuità ed intensità ammirevoli, ad un’infaticabile attività di saggistica, quasi a voler esorcizzare o meglio forse combattere la malattia, con quattro importanti pubblicazioni per le Edizioni Alinea. In due di queste, La città come bene comune, presentato da Carlo Monti, e Quello che il piano non dice, presentato da Giovanni Crocioni, Porrino sembra quasi aver voluto sottolineare il ruolo della scuola bolognese di pianificazione, avviata negli anni sessanta da Fernando Clemente, di cui è stato uno dei primi allievi.

Data di pubblicazione: 18 gennaio 2016