Gli anniversari sono un’occasione importante per rivisitare un’esperienza, una vita, una vicenda, una storia … e la rilevanza della loro celebrazione si misura in relazione a quel che si intende rivisitare e alle intenzioni di chi promuove e organizza. Potremmo dire, con espressione che in questi tempi mi è capitato di sentire più volte, che un anniversario è/può essere/deve essere ‘una cosa seria’.
I dirigenti dell’Inu hanno deciso di non aspettare i 100 anni di vita dell’Istituto per intraprendere questa operazione, infatti il cambiamento che stiamo vivendo e le ripercussioni che esso avrà (anche) sul governo del territorio e la pratica urbanistica sono così profondi che non è rinviabile una pausa di riflessione, di bilancio e di rilancio. Al di là della rotondità delle date è sembrato maturo il tempo di impegnarsi in una iniziativa di questo tipo. La disponibilità e il coinvolgimento finora dimostrati dai tanti che partecipano alle varie attività è un segnale di consapevolezza, che dimostra anche la tenacia e la generosità di chi si fa parte attiva dell’impresa.
Orientamenti. Data la premessa, non è irrilevante richiamare i passi salienti del confronto che si è sviluppato nell’incontro del Direttivo nazionale Inu tenutosi a Roma il 17 gennaio 2020, quando si è discusso il programma e si è decisa l’impostazione delle attività.
La questione più sentita ha riguardato il senso generale da attribuire alla ‘celebrazione’. A questo proposito si è riscontrato un generale consenso sulla posizione che considera la ricostruzione del passato proiettata al futuro, utile per autorappresentarsi e presentarsi, per comprendere il ruolo svolto in passato dall’Istituto in rapporto a quello che può e vuole svolgere oggi a fronte del profondo cambiamento in atto. Questa impostazione da un lato conferma l’impegno politico-culturale, oltre che tecnico-amministrativo, dell’Istituto, ma dall’altro probabilmente rispecchia l’implicita ansia di non esaurirsi nella raccolta e ricomposizione delle tessere, di avere un metro di misura del passato, una chiave interpretativa di un periodo estremamente rilevante per la vita del paese e non solo dell’Inu che l’ha attraversata.
Al senso generale che è stato attribuito all’iniziativa si riallaccia il modo di ricostruire i 90 anni trascorsi dalla fondazione dell’Istituto nel 1930. L’orientamento è di consentire, attraverso un confronto allargato condotto in vari modi, una loro interpretazione per fasi salienti, individuando svolte e flessioni, momenti significativi. Riguardando le iniziative già fatte e il programma dei prossimi mesi, risulta evidente la mole di lavoro da fare se si vuole andare oltre alcune acquisizioni consolidate. Emerge ormai chiaramente che per l’ambizione degli obiettivi perseguiti dall’Istituto nel tempo, la vastità delle direzioni di lavoro esperite, la particolare natura delle attività volontarie, la sua storia è tutta da scrivere e così anche interpretazioni sufficientemente motivate e non autoriferite. Per questo il Novantennale si delinea come apertura di un percorso riflessivo che, magari, potrà dare i suoi frutti più maturi nel prossimo Centenario quando i materiali ora prodotti si saranno depositati e potranno essere utili strumenti di ricerca.
Una terza questione emersa nel dibattito al Direttivo, legata alle precedenti e ancora più impegnativa, riguarda lo ‘sfondo’, ovvero come nella sua lunga vita l’Inu ha rappresentato o meno l’urbanistica italiana, si è posto nei confronti delle posizioni culturali dominanti, ha saputo interpretare il cambiamento delle condizioni generali ed è riuscito o meno a influire sulle decisioni di governo e sulle trasformazioni del territorio.
Organizzazione. Per supportare le iniziative si è costituito un Comitato scientifico, in seguito affiancato da un Gruppo di lavoro operativo, quindi un Comitato d’onore: tre organismi diversamente composti e con altrettanti compiti.
Il Comitato scientifico (https://www.inu90.com/comitato-scie...), che si è riunito per la prima volta a Bologna il 25 novembre 2019, è formato dal Presidente Michele Talia, dal Segretario Domenico Moccia, da membri autorevoli dell’Inu per ruoli ricoperti e conoscenza dell’Istituto e da studiosi: Carlo Alberto Barbieri, Giuseppe De Luca, Stefano Stanghellini; Paola Di Biagi, Giulio Ernesti. A me è stato affidato il coordinamento. Il Comitato non ha solo un ruolo di impostazione, verifica e monitoraggio in quanto tutti i suoi componenti sono anche, in vario modo, direttamente impegnati nelle attività.
Del Gruppo di lavoro (https://www.inu90.com/gruppo-di-lavoro), con proprie competenze e conoscenze, fanno parte Giulia Fini, Francesco Giacobone, Alessandra Marin, Simone Ombuen e Vittorio Salmoni, anch’essi individualmente coinvolti in specifiche attività. In particolare, Giulia Fini collabora con Andrea Scarchilli per l’amministrazione del portale dedicato (https://www.inu90.com). La costruzione dell’“Area Novantesimo”, ospitata nel sito ufficiale dell’Istituto, è stata immediatamente promossa dal Comitato scientifico allo scopo di convogliare informazioni sugli eventi sviluppati nelle diverse sedi e ospitare contributi di varia natura. Allora con obiettivi limitati di accompagnamento.
Il Comitato d’onore (https://www.inu90.com/comitato-d-onore), presieduto da Silvia Viviani, è composto da rappresentanti di istituzioni e associazioni impegnate sui temi urbani e territoriali con i quali l’Istituto intrattiene importanti relazioni di scambio. La sua formazione è stata pensata in vista del Convegno conclusivo e ci si aspetta che concorra a delineare lo sfondo entro il quale leggere il contributo dell’Istituto.
Iniziative. Il 2020, anno nel quale l’Inu ha compiuto i suoi 90 anni di vita, passerà alla storia come l’anno di esplosione della pandemia causata dal virus Covid-19. Un dramma planetario che ha sconvolto tutti i programmi coinvolgenti la vita associata e del quale rimane difficile prevedere modi e tempi di evoluzione. In queste condizioni, analogamente a tutti i promotori di iniziative culturali, l’Inu ha dovuto adattare il programma presentato al Direttivo del gennaio 2020 attribuendo allo spazio web un ruolo portante nella gestione e documentazione delle iniziative, da distribuire su un tempo più lungo.
Il primo lavoro avviato ha riguardato la Cronologia, ovvero la ricostruzione tendenzialmente completa di quanto ha contraddistinto l’Inu lungo la linea del tempo: l’avvicendarsi dei suoi dirigenti (presidenti, presidenti onorari, vice-presidenti, segretari, tesorieri, direttori editoriali e presidenti di società collegate), gli appuntamenti periodici (congressi, assemblee dei soci, convegni, seminari, rassegne), le pubblicazioni (Urbanistica, Urbanistica Informazioni, Dossier, Quaderni, collane). Curata da Giuseppe De Luca con la collaborazione di Devid Orlotti, la Cronologia costituisce il riferimento fondamentale per studi, ricerche, riflessioni critiche, è il ‘prodotto’ forse più compiuto di questa celebrazione (https://www.inu90.com/cronologia).
Documenti (curata da Vittorio Salmoni e Giulia Fini), Studi e Ricerche (curata da Paola Di Biagi e Alessandra Marin) sono vere e proprie ‘costole’ della Cronologia, due sezioni del portale che si incaricano di raccogliere e rendere disponibile, anche attraverso rinvio alle fonti originali, la documentazione di varia specie e in vari formati che testimonia la vita dell’istituto (sezione Documenti), la sua produzione scientifica (Studi e Ricerche dell’Inu) e quanto si è scritto su di esso, i suoi protagonisti e le sue riviste (Studi e ricerche sull’Inu). La parte relativa alla produzione dell’Inu, data la sua articolazione e mutazione nel tempo, si affida in maniera decisiva alla memoria storica e alla collaborazione degli iscritti, in particolare al coinvolgimento delle Sezioni regionali e dei gruppi di lavoro tematici. Documenti, Studi e Ricerche sono spazi di lavoro volti a costruire un patrimonio inedito di conoscenze che, in occasione del Novantennale, sono stati accuratamente strutturati e la cui implementazione è iniziata nella consapevolezza di dare il via a una vera e propria staffetta (https://www.inu90.com/documenti; https://www.inu90.com/studi-e-ricerche).
La parte della celebrazione cui si affida una riflessione originale su passato presente e futuro, è organizzata negli Eventi, spazio che dovrebbe rendere evidente il carattere non celebrativo del Novantennale e l’impegno politico culturale dell’Istituto. Gli Eventi consistono in un doppio ciclo di incontri a distanza, per temi e per figure eminenti. Per la prima serie sono stati individuati tre temi: il rapporto con le istituzioni e la politica (a cura di Carlo Alberto Barbieri e Giulio Ernesti), il modo di affrontare le fragilità e i rischi territoriali e sociali (a cura di Francesco Domenico Moccia, Valter Fabietti, Luana Di Lodovico), il regime dei suoli e degli immobili (a cura di Stefano Stanghellini). Sono già pubblicate sul portale le registrazioni dei primi due con i titoli “Istituzioni e politica” e “Curando fragilità”; il terzo evento tematico è in programma per novembre. La serie dedicata ad alcune figure che hanno avuto ruoli importanti nell’Istituto, denominata “Urbanistica duale” per sottolineare la trattazione contestuale di due figure, consta di 5 eventi dedicati a: Adriano Olivetti e Bruno Zevi (coordinatore Michele Talia) già realizzato e pubblicato; Luigi Piccinato e Giovanni Astengo (coordinatore Giuseppe De Luca), Vittoria Calzolari e Attilia Peano (coordinatrice Paola Di Biagi), Giuseppe Campos Venuti e Bernardo Secchi (coordinatrice Patrizia Gabellini) tutti e tre in programma per settembre; Edoardo Salzano ed Edoardo Detti (coordinatore Giulio Ernesti) in programma per ottobre.
Gli eventi che si terranno in questo mese e nei prossimi sono annunciati sul portale e tramite i canali Inu, a partire dalla Newsletter (https://www.inu90.com/eventi).
Nel portale si trova anche un blog che ospita gli articoli dove vengono riportati e approfonditi i momenti chiave del percorso di celebrazione (https://www.inu90.com/blog).
La mostra e il convegno finale rappresentano l’ultima tappa. La mostra si terrà dal 22 novembre al 18 dicembre al MAXXI di Roma, presso lo Spazio Corner, ed è in corso di elaborazione il programma del convegno di chiusura previsto per il 16 dicembre. Della mostra sarà disponibile anche una versione digitale così da renderne possibile la fruizione nel tempo. Il gruppo di lavoro che l’ha messa in cantiere e ne segue la realizzazione è costituito da Leonardo Ciacci, Giulia Fini, Alessandra Marin, Simone Ombuen, Vittorio Salmoni e da me stessa. Il progetto e l’allestimento sono affidati a PMopenlab. La mostra si articolerà in ‘pareti’ e ‘isole’: le prime dedicate alla storia dell’Inu, le seconde alle grandi questioni, tuttora rilevanti, che hanno radici importanti in quella storia: Politica e politiche del territorio (curatore Carlo Alberto Barbieri); Disparità territoriali (curatore Simone Ombuen); Fragilità e rischi ambientali (curatore Domenico Moccia); Casa e quartieri (curatori Laura Fregolent e Michelangelo Savino); Dotazioni e servizi (curatrice Carolina Giaimo); Forme di piano (curatrici Giulia Fini e Alessandra Marin).
La mostra sarà accompagnata da una serie di iniziative, in presenza e a distanza, dedicate al confronto e all’approfondimento (https://www.inu90.com/post/novanten...).
La consistente mole di materiali raccolti nei due anni di lavoro resterà consultabile nella sua integrità sul portale. Una parte significativa e opportunamente rielaborata sarà restituita sulle riviste e collane dell’Inu, nelle forme compatibili coi caratteri propri di ciascuna di esse, in pubblicazioni che usciranno a partire dagli ultimi mesi del 2021.