Di fronte a un paesaggio, per me, è molto importante attivare i cinque sensi e assumere una postura ricettiva, rimanere in ascolto e immaginare di disegnarlo con gli occhi.
Ritrarre un paesaggio con pochi colpi di pennello è, allo stesso tempo, stimolante e altamente sfidante per un pittore.
Richiede di interpretare per togliere il superfluo e riprodurre gli elementi più importanti, partendo, ad esempio, da un forte contrasto.
Inseguire così la giusta luce che, come la vela di una barca, si muove e muta velocemente, scolpendo e sfumando i contorni delle forme.
La pittura può divenire anche un potente strumento d’indagine che va oltre la lettura percettiva della natura, attivando un processo mentale.
L’occhio attento, cui non sfugge mai l’essenza delle forme e dei colori, può svelare nuove visioni.