Urbanistica INFORMAZIONI

La normalità delle catastrofi

Dopo l’Abruzzo Messina, ma anche tante “piccole” alluvioni, frane, crolli, smottamenti … accompagnano ogni giorno la vita degli italiani dal nord al sud.
Rileggendo l’indice di Urbanistica Informazioni dai primi numeri degli anni ’70 fino ad oggi (lo si è visto alla mostra di Verona dal titolo Urbanistica in copertina presentata in occasione dell’evento dell’INU “Il piano al tempo della crisi”) si registra un tema costante che accompagna la rivista anno dopo anno, quasi ogni numero: il dissesto del territorio, declinato di volta in volta a secondo della catastrofe di turno in terremoto, alluvioni, frane. E nello stesso tempo troviamo gli urbanisti che anno dopo anno, numero dopo numero denunciano e chiedono: la difesa del suolo, una ricostruzione attenta ai valori storici e del paesaggio, la lotta all’abusivismo, fino più recentemente, uno sviluppo sostenibile.
L’osservazione attenta e lontana dal dolore per le vittime e per la distruzione del territorio ci offre l’immagine di un paese sempre impegnato a “rincorrere” i quotidiani disastri piuttosto che quella di una “normale” attività di difesa del suolo.
Le ragioni di queste politiche e di queste pratiche sono certamente antiche e complesse e possono essere esemplificate nell’incuria, la speculazione, l’incapacità di accompagnare i processi sociali ed economici con il governo del territorio, con attenti studi e provvedimenti di difesa del suolo e di controllo dell’abusivismo. Le ragioni sono però anche assolutamente attuali, perché oggi le condizioni di incuria, speculazione, ecc. le troviamo come una costante delle politiche e pratiche in molte zone del territorio nazionale.
Di fronte ad una situazione che, con frequenza costante, è costretta a registrare “normali” catastrofi che è sempre più difficile etichettare come “naturali” e che contemporaneamente registra le denuncie rituali, di fatto senza risultati, di ambientalisti, geologi e urbanisti per la mancata difesa del territorio, sembra essere impotenti e condannati a piangere le vittime.
Dalla frana di Agrigento alle alluvioni di Venezia e Firenze, fino ai disastri più vicini nel tempo, l’INU è sempre stata in prima fila con un impegno di denuncia, ma anche di studio e proposta per agire, pazientemente, sulle strutture di governo centrale e locale al fine di attivare gli strumenti che in modo durevole siano in grado di agire per la difesa del suolo e sulla qualità ambientale anche attraverso la pianificazione ecologica ed energetica.
È proprio a partire dalla riflessione attenta sulle origini delle catastrofi e sulle possibili azioni di prevenzione, che le proposte di riforma mettono al centro dei piani urbanistici la conformazione del territorio prima della conformazione dei diritti ad edificare.
Analisi geologiche, idrauliche, agronomiche, ambientali e paesaggistiche devono diventare il quadro conoscitivo condiviso per consentire le scelte di sviluppo, ma anche di ripristino e risanamento ambientale perseguendo una logica di uso necessariamente parsimonioso del suolo, come risorsa scarsa e preziosa. Un approccio “sostenibile” al territorio significa contenere e mitigare la pressione delle attività antropiche sull’ambiente, agendo in primo luogo sulle sorgenti delle emissioni inquinanti di suolo, acqua e atmosfera. Significa anche tutelare gli spazi naturali, mantenere, rafforzare, ripristinare gli ecosistemi e la biodiversità, creando reti ecologiche che innervano il territorio e le città, riducendo la dispersione degli insediamenti.
Troppo spesso i nostri piani urbanistici, quando ci sono e quando non sono solo delle prese d’atto ex post (più o meno come i condoni), si limitano a registrare i bisogni nella forma di nuove aree residenziali e produttive.
Costruire Piani strutturali e di Assetto del Territorio significa riconoscere la necessità di agire nella direzione del risanamento, ripristino e salvaguardia ambientale.
Solo a partire da queste tutele che si può dare risposta a tutte le domande di casa, lavoro e mobilità.

Data di pubblicazione: 6 aprile 2011