Urbanistica INFORMAZIONI

L’inquinamento atmosferico nelle città italiane

In IV di copertina
Smoke coming from three smokestacks
Archivio ISPRA

La qualità dell’aria nelle città italiane, anche se in progressivo ma lento miglioramento, rimane una sfida critica per la salute pubblica e la qualità dell’ambiente urbano.
Secondo i dati più recenti, presentati recentemente a Torino dall’ISPRA e dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), in molte città si continuano a superare i limiti stabiliti per le concentrazioni di inquinanti.
Se a livello nazionale il valore limite giornaliero del PM10 nel 2023 è stato rispettato nell’89% delle stazioni di monitoraggio, permangono significative eccezioni, come ad esempio nell’area Nord Est del bacino padano, dove lo scorso anno si sono registrati 47 superamenti su 63.
Preoccupa anche l’aumento dei periodi di stagnazione atmosferica invernale nelle aree del Paese solitamente più critiche, situazione che si è verificata con grande rilevanza nei primi mesi del 2024, e che potrebbe essere ulteriormente amplificata dagli effetti delle estremizzazioni atmosferiche del cambiamento climatico.
Osservato speciale è anche l’ozono, inquinante presente specialmente in estate.
Nel 2023 l’obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana è stato rispettato solo in 49 stazioni nazionali su 344, con ondate di calore persistenti e assenza di precipitazioni che hanno favorito i superamenti del limite.
L’analisi dei dati relativi al 2023 delinea, comunque, un quadro in generale miglioramento rispetto agli anni precedenti e un consolidamento del trend di riduzione registrato nell’ultimo decennio.
Ciò deve stimolare a proseguire nelle azioni di risanamento anche alla luce degli obiettivi della nuova direttiva dell’Unione europea sulla qualità dell’aria in via di definizione e dell’urgenza di adottare misure concrete per migliorare la qualità dell’aria urbana.
Tali misure devono necessariamente basarsi su informazioni tempestive e autorevoli.
ISPRA e SNPA giocano un ruolo cruciale in questo processo, fornendo dati dettagliati e analisi scientifiche che guidano le decisioni delle autorità locali, rendendo possibile identificare le aree critiche, individuare la natura e le fonti principali di inquinamento nei contesti urbani specifici e sviluppare strategie mirate per ridurre le emissioni nocive.
Monitorare la composizione chimica del particolato atmosferico, ad esempio, è fondamentale e recenti studi dell’Oms hanno evidenziato che gli effetti sulla salute non dipendono solo dalle concentrazioni di polveri sottili ma anche dalla loro composizione.
L’Oms sostiene, inoltre, che una migliore comprensione della tossicità delle particelle provenienti da varie fonti potrebbe facilitare politiche di abbattimento mirate e misure di controllo più efficaci per ridurre il carico di malattie dovute all’inquinamento dell’aria.
I dati sulla qualità dell’aria, liberamente accessibili anche in tempo quasi reale sul sito di ISPRA, sono fondamentali anche per aumentare la consapevolezza sull’importanza delle azioni individuali, incoraggiare comportamenti più sostenibili, ridurre i rischi per la salute in occasione dei periodi più critici e coinvolgere attivamente la comunità locale nella lotta all’inquinamento atmosferico.
Per affrontare questa sfida è essenziale un coordinamento a livello territoriale e nazionale poiché solo attraverso la collaborazione di cittadini e istituzioni, possiamo sperare di ottenere risultati significativi e garantire un futuro urbano sostenibile per tutti.

L’ISPRA è ente pubblico di ricerca al servizio dei cittadini e istituzioni e a supporto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) che persegue l’obiettivo di tutelare l’ambiente tramite monitoraggio, valutazione, controllo e ispezione .
Opera sul territorio italiano anche attraverso il coordinamento del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente e quale componente del Sistema Nazionale di Protezione Civile .
Collabora con le istituzioni europee a sostegno delle politiche di protezione dell’ambiente; cura la catalogazione, raccolta, accesso, interoperabilità e condivisione, nell’ambito del Sistema Informativo Nazionale Ambientale, dei dati e informazioni geografiche, territoriali e ambientali, che costituiscono riferimento per le attività della pubblica amministrazione, garantendo il raccordo tra le iniziative, mantenimento coerente dei flussi informativi e divulgazione agli enti pubblici, ricercatori, professionisti e cittadini .
Michele Munafò, ingegnere per l’ambiente e il territorio e PhD in tecnica urbanistica .
Dirigente ISPRA, è responsabile del SINA, dei rapporti SNPA su consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici .
Punto focale nazionale rete Eionet EEA, punto di contatto principale sui temi dell’uso e copertura del suolo e per il monitoraggio del territorio Copernicus, referente nazionale Corine Land Cover, membro Expert Group on Soil Protection EC .
Professore a contratto di Tecnica e pianificazione urbanistica, membro Collegio del Dottorato di ricerca in Infrastrutture e trasporti, Università di Roma La Sapienza.

Data di pubblicazione: 14 giugno 2024