Architetto urbanista
Parte del Servizio "Ricordo di Alessandro Dal Piaz"
a cura di Emanuela Coppola
Alessandro Dal Piaz, professore ordinario di Urbanistica presso l’Università di Napoli, è stato un urbanista esperto e, da sempre, un punto di riferimento per il dibattito disciplinare, culturale e politico sul governo del territorio. La sua lunga attività mostra chiaramente quanto le sue posizioni siano state sempre ferme e coerenti e le questioni affrontate sempre significative e profondamente radicate tanto nel dibattito tecnico scientifico dell’urbanistica italiana che in quello politico, locale e nazionale, continuamente verificate e dunque rafforzate attraverso le concrete pratiche di pianificazione del territorio.
Dal Piaz è stato un urbanista impegnato e l’impegno è il carattere rilevante nelle tante e diverse attività a cui egli si è dedicato come docente, pianificatore, consulente, autore di molti saggi e articoli. Ed è proprio l’impegno sempre evidente e vitale che ha collegato e spesso reso complementari i diversi aspetti della sua professione di urbanista: l’impegno di chi attraverso le sue specifiche competenze ha ritenuto fondamentale partecipare alla vita politica, civile, culturale e accademica perseguendo sempre un ideale di giustizia e di equità sociale e affidando all’urbanistica un carattere etico e un ruolo fondamentale di necessità.
A tutti – urbanisti, studenti, amministratori, ambientalisti – Dal Piaz ha fornito prospettive, punti di orientamento, strumenti e metodo, mettendo in campo le sue competenze e condividendo le sue conoscenze, indicando soluzioni possibili, trasferendo l’idea fondamentale che il territorio deve essere inteso prima di tutto come bene comune da difendere nell’interesse di tutti e da sottrarre all’interesse di pochi.
Dal Piaz è stato un urbanista attento, interessato ad approfondire le complicate relazioni tra urbanistica e azione pubblica, i cruciali rapporti tra pubblico e privato. Le sue posizioni sono state severe tanto nei confronti della rendita fondiaria e immobiliare – come motore delle trasformazioni urbane e come riduzione della pianificazione a strumento di sostegno del “mercato” (Dal Piaz 1999: 64) – tanto nei confronti delle inefficaci ed estreme posizioni ideologiche inclini ad interpretare semplicisticamente l’interesse pubblico come prospettiva unica delle scelte urbanistiche.
Ha difeso strenuamente l’urbanistica, dando sempre testimonianza e dimostrazione concreta della necessità della pianificazione urbanistica e territoriale: all’interno di una società sempre più complessa, con bisogni e interessi sempre più diversificati, ha sempre considerato la pianificazione essenziale in quanto attività istituzionale che risponde a criteri fondamentali di democraticità evidenziando che è la stessa Costituzione che affida alle istituzioni elettive locali la responsabilità di regolamentazione dell’utilizzazione delle risorse di rilevanza collettiva e che proprio la pianificazione urbanistica e territoriale ha il ruolo specifico di riconoscere e selezionare in modo argomentato quelle strategie che determinino in modo chiaro la preminenza degli interessi collettivi rispetto a quelli privati, l’uguaglianza dei cittadini, la tutela del patrimonio ambientale, del paesaggio e del patrimonio storico-culturale, la sicurezza delle comunità insediate in relazione ai rischi, il contrasto ai cambiamenti climatici.
Dal Piaz si è sempre opposto agli assalti dell’ideologia neoliberista all’urbanistica, ai tentativi di svuotamento della pianificazione e all’indebolimento dei ruoli delle istituzioni pubbliche: dagli attacchi risalenti in Italia agli anni ‘80 quando all’urbanistica consistente, si diceva, soltanto in “indici e parametri numerici e astratte formule giuridiche” si tentava di sostituire la “architettura della città”, fino agli anni più recenti in cui prima con il “piano casa” – con il quale si è intaccato il significato stesso di governo pubblico della città e del territorio – poi con gli interventi di rigenerazione e i grandi progetti urbani, dalle singole opere pubbliche alla trasformazione di parti anche consistenti degli insediamenti, attraverso i più recenti finanziamenti statali e regionali da approvare senza necessaria coerenza con il piano urbanistico.
Dal Piaz ha continuamente evidenziato il rischio delle attuali condizioni nelle quali la politica tende ad abbandonare la pianificazione, ad eludere la formulazione di veri programmi, articolati ed argomentati, con l’alibi del superamento delle ideologie perseguendo parole d’ordine generiche tipo “l’urbanistica del fare” o “la nuova urbanistica”, facendo prevalere la logica delle varianti puntuali, delle deroghe e delle premialità distribuite senza ragionata selettività, senza responsabilità pubblica nelle priorità.
Ha confermato sempre la necessità della pianificazione, fondamentale e prioritaria attività di interesse pubblico e del piano urbanistico, come unico strumento attualmente in grado di dare valore di legge alle ambizioni di sviluppo di un intero territorio e della sua comunità insediata, consentendo a quest’ultima una effettiva ed attiva partecipazione attraverso un’adeguata organizzazione della consultazione.
Alle amministrazioni pubbliche – con troppa frequenza poco convinte della necessità della pianificazione urbanistica, che sono portate a sfuggire a precise responsabilità, a eludere il problema e a rimandare per decenni l’approvazione dei piani preferendo agire per successive e limitate deliberazioni, con grandi margini di discrezionalità anche facilitate dai consistenti finanziamenti per singoli interventi spesso non compatibili con le norme o riferite a piani molto vecchi, come si è detto precedentemente - Dal Piaz ha indicato la necessità della pianificazione, dunque di un’attività istituzionale, organizzata in senso democratico, basata su consistenti apparati tecnico-scientifici multidisciplinari di analisi e valutazione, affiancata da processi accurati di controllo preventivo degli effetti ecologici e sociali, impostata come processo continuo e correggibile anche attraverso la organizzazione delle due diverse componenti – strutturale e operativa – del Piano urbanistico comunale.
Nei tanti piani territoriali e urbanistici per i quali Dal Piaz è stato progettista o consulente (tra i piani territoriali si citano il Piano urbanistico territoriale della Penisola sorrentina-amalfitana, Ptcp di Avellino, Benevento e Salerno, il Piano di tutela delle aree della rete Natura 2000 del Parco regionale dei Campi Flegrei, il Piano territoriale regionale della Campania; tra i piani urbanistici, Amalfi, Anacapri, Atrani, Calitri, Castel Volturno, Gioi, Massa Lubrense, Mercato S. Severino, Nocera Inferiore, Ottaviano, Piano di Sorrento, Pollica, S. Angelo dei Lombardi, Scafati, Torella dei Lombardi, Trecase, Vietri sul Mare) appare evidente la sua attenzione ai principi relativi alla preminenza dell’interesse generale e dei diritti delle popolazioni insediate in merito alla sicurezza, alla salute e al benessere, alla tutela del paesaggio e del patrimonio artistico e storico-culturale, alla tutela dell’integrità dell’ambiente, alla ricerca della coerenza tra questi principi e le strategie, le previsioni progettuali e normative definite nei piani cercando di valutare in modo approfondito i possibili effetti dispiegati tanto sul territorio quanto nelle comunità.
L’articolazione della pianificazione a due tempi, articolata in componente strutturale e componente programmatico-operativa del Piano urbanistico comunale (come previsto dalla legge regionale n. 16/2004), sperimentata e consolidata nei piani urbanistici redatti da Dal Piaz negli ultimi decenni, garantisce proprio l’applicazione dei principi prima citati.
In altri termini, se dunque la priorità è l’interesse generale, la pianificazione urbanistica la persegue e nella sua componente strutturale definisce le conseguenti e coerenti scelte strategiche di assetto valide a tempo indeterminato attraverso l’individuazione degli ambiti territoriali con rilevante valore ambientale e dunque con caratteri strutturali tali da connotarli come ambiti da assoggettare esclusivamente a normative di tutela, riqualificazione e valorizzazione sostenibile, escludendone la trasformazione insediativo-infrastrutturale Tali ambiti coincidono in sostanza con le aree caratterizzate da elevata pericolosità idrogeologica, con quelle caratterizzate da elevata naturalità, con quelle di particolare valore paesaggistico, con i beni architettonici e i tessuti insediativi di pregio storico culturale o documentario, con i territori rurali aperti di valore produttivo o paesaggistico-ambientale. L’individuazione di questi ambiti, il riconoscimento dei relativi valori ambientali, le conseguenti limitazioni agli interventi antropici si propongono in sostanza come “vincoli ricognitivi” analoghi a quelli paesistici riconosciuti dalla Corte costituzionale come permanenti e indipendenti dalla conformazione delle proprietà fondiario-immobiliari (Comune di Nocera Inferiore 2016: 5).
La componente programmatico-operativa, contestuale o successiva alla componente strutturale del Puc, contiene la selezione degli interventi di trasformazione, privati o pubblici, ricadenti nelle aree trasformabili che l’amministrazione decide di attuare in coerenza con le disposizioni strutturali e garantendone la fattibilità, attraverso la giusta documentazione che dimostri la disponibilità economica. Ciò assicura il conseguimento dell’obiettivo dell’elevata efficacia del nuovo modello di piano, avendone già la componente strutturale, verificata attraverso il processo della valutazione ambientale strategica, garantito la sostenibilità ambientale. La possibilità di rielaborare e integrare la componente programmatico-operativa, in relazione alle diverse necessità che emergono nel tempo, rende concreta l’organizzazione di un processo permanente di pianificazione, considerando sia gli interessi collettivi che le legittime aspettative dei privati.
Il Puc di Nocera Inferiore – comune di circa 40.000 abitanti in provincia di Salerno – per il quale Dal Piaz è stato consulente è uno dei piani che esemplifica in modo più completo l’impostazione della pianificazione come attività istituzionale processuale, continua e permanente, articolata nelle due componenti strutturale e operativa, basata su consistenti studi multidisciplinari di indagine, affiancata da analisi accurate di controllo degli effetti ambientali, gestita da un ufficio di piano all’interno dell’amministrazione pubblica.
Con l’approvazione del Piano urbanistico comunale (Piano strutturale e primo Piano operativo) avvenuta nel 2016, è stata definita la strumentazione per il governo delle trasformazioni del territorio del comune di Nocera Inferiore; nel 2024 è stato approvato il secondo Piano operativo in affiancamento agli interventi previsti dal primo Piano operativo e in continuità e coerenza con il Piano strutturale del 2016 rispettandone integralmente le specifiche finalità e disposizioni.
Le scelte fondamentali del Puc sono centrate su criteri di sostenibilità allargata (Comune di Nocera Inferiore 2016: 36): la grave inadeguatezza della organizzazione insediativa, esito di un lungo periodo di trasformazioni territoriali praticate sotto la spinta di interessi speculativi privati, la scarsa attenzione alla qualità urbana e la carenza di attrezzature di interesse collettivo, hanno portato ad orientare il piano in modo deciso a perseguire obiettivi di qualità nella valorizzazione delle risorse territoriali superstiti.
Sono state perciò considerate essenziali la finalità, da un lato, della tutela e riqualificazione del patrimonio ambientale e culturale e, dall’altro, in modo sinergico, la finalità della rigenerazione urbana.
Nel Piano urbanistico comunale si delineano
dunque una serie coordinata di strategie e di azioni:
la salvaguardia e la riqualificazione dei territori caratterizzati da assetti naturali o seminaturali e significativa biodiversità;
la conservazione attiva, il recupero e la riqualificazione dei tessuti insediativi storici di interesse culturale e documentario;
la restituzione ai beni archeologici ed artistici di un ruolo centrale sia ai fini della riconquista sociale della coscienza dei valori identitari che allo scopo di attrarre il turismo culturale.
In questa prospettiva, la componente strutturale del Puc di Nocera Inferiore riconosce le unità di paesaggio come matrici per la disciplina della tutela e della valorizzazione compatibile tanto dei territori montani e collinari quanto di quelli agricoli di fondovalle e della piana, dei quali intende garantire la piena valorizzazione agronomico-forestale nella tutela rigorosa dei livelli attuali e potenziali di biodiversità.
Allo stesso modo, il Puc conduce un’accurata ricognizione del patrimonio insediativo di interesse storico al fine di definirne una disciplina di uso e riqualificazione articolata, tesa a garantire la conservazione dei valori in esso presenti.
In sinergia con tale impostazione, il Puc persegue la finalità della rigenerazione urbana che prende le mosse dalla opzione primaria del “blocco del consumo di suolo”. Considerando gli esiti della edificazione indiscriminata recente e, allo stesso tempo, lo straordinario valore agronomico dei terreni inedificati, l’opzione “zero consumo di suolo” risponde ad obiettivi complessi di valore primario. Nel Puc ne deriva dunque la necessità della migliore utilizzazione della parte già edificata del territorio, il recupero ed il riuso di tutti gli edifici abbandonati o sottoutilizzati, secondo modalità che coniugano convenienze economiche e ricadute sociali, e la rigenerazione delle aree incomplete e disordinate nelle quali la precarietà funzionale, la carenza degli spazi collettivi, la presenza di ambiti degradati comportano la necessità di interventi radicali di riconfigurazione.
Le indagini molto accurate sugli insediamenti esistenti, sia i tessuti storici che le aree di recente edificazione, attraverso la definizione di un quadro complesso e articolato in cui si contrappongono ambiti dotati di riconoscibile identità e complessità urbana ad aree povere, incomplete e degradate, orientano le scelte, gli interventi e le priorità del piano a favore di un riequilibrio complessivo e di una più equa distribuzione delle risorse e dei vantaggi.
Comune di Nocera Inferiore (2016), Piano urbanistico comunale, Relazione.
Dal Piaz A. (1999), Ragionando di urbanistica, edizioni Graffiti, Napoli.