Urbanistica INFORMAZIONI

I dati ambientali e la fragilità del territorio

In IV di copertina
Frana sul versante a valle della Madonna del Monte (Sv) del 24 novembre 2019
Fonte: ISPRA (2021), Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità e indicatori di rischio - Edizione 2021, Rapporti 356/2021

Nel corso del 2024 abbiamo analizzato alcuni temi specifici e visto come i dati ambientali possono fornire informazioni essenziali relative alla qualità dell’aria, dell’acqua, del suolo, alla biodiversità e agli ecosistemi. Sono dati essenziali per valutare l’impatto delle attività umane sull’ambiente, per identificare aree vulnerabili che necessitano di protezione o aree degradate da ripristinare, per considerare le funzioni delle diverse risorse ambientali sul territorio e per quantificare i servizi ecosistemici, ovvero i benefici che gli ecosistemi forniscono all’umanità, come la regolazione del clima e del ciclo dell’acqua, il miglioramento della qualità dell’aria o la produzione agricola. La disponibilità di dati ambientali autorevoli, accurati e frequentemente aggiornati, come quelli prodotti da ISPRA e dal Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) è fondamentale per indirizzare e per governare le trasformazioni sul territorio, per prendere decisioni informate e responsabili, per monitorare i cambiamenti nel tempo e per valutare gli effetti di norme e piani sugli ecosistemi. Il Sistema Informativo Nazionale Ambientale (SINA) permette oggi di accedere liberamente a 110 piattaforme informative suddivise in 13 categorie tematiche di interesse per le politiche ambientali e territoriali, consultare dati e indicatori utilizzati per decine di rapporti tematici e utilizzare un centinaio di prodotti cartografici costantemente aggiornati, in particolare attraverso un “EcoAtlante”, un insieme di tavole e di ’storie’ interattive che permette un vero e proprio viaggio alla scoperta del nostro ambiente.

L’integrazione dei dati ambientali nei processi di pianificazione e la conoscenza dell’assetto geologico del territorio sono inoltre cruciali per affrontare le sfide legate al dissesto idrogeologico. Anche per questo, ISPRA ha sviluppato una specifica piattaforma, denominata “IdroGEO”, che permette di approfondire la questione e di accedere ai dati di dettaglio. Il nostro Paese, infatti, caratterizzato da una morfologia complessa e da una forte urbanizzazione, subisce le conseguenze del dissesto in varie forme, come frane, alluvioni ed erosione costiera. Il consumo di suolo, l’abusivismo, l’abbandono delle aree interne e lo sfruttamento eccessivo delle pianure alluvionali, la regimazione dei corsi d’acqua, uniti ai cambiamenti climatici che intensificano eventi meteorologici estremi soprattutto nell’area mediterranea, rendono l’Italia uno dei paesi più a rischio ed è ben noto che le soluzioni e gli strumenti per la prevenzione e la mitigazione sono da ricercare principalmente nella corretta pianificazione e nel governo delle trasformazioni dell’uso del suolo. Le strategie di azione non possono non includere strumenti coordinati a livello di bacino per una gestione integrata delle risorse idriche e del suolo, insieme a interventi locali strutturali e non strutturali per combinare opere specifiche con pratiche sostenibili di uso del suolo e di ripristino degli ecosistemi naturali. Come sempre, a maggior ragione quando parliamo di rischi legati al dissesto idrogeologico, è necessario coinvolgere le comunità locali e aumentare la consapevolezza, anche per gestire le situazioni di emergenza e ridurne l’impatto sulla popolazione. Solo attraverso un approccio basato su dati scientifici e una gestione consapevole del territorio possiamo proteggere le comunità e garantire uno sviluppo sostenibile dei territori, promuovendo pratiche che preservino e migliorino la funzionalità ecologica del nostro ambiente.

Data di pubblicazione: 30 dicembre 2024