“Si vede che ha fatto qualcosa che non doveva fare, che ha sfrocoliato qualcuno che doveva lasciare stare”. Questo il commento sull’assassinio di Angelo Vassallo di un operaio edile napoletano, che conosco da anni, certamente non camorrista, un lavoratore serio, un ragazzo perbene. Ma sta proprio in questa frase, in questa mentalità che ormai permea molte coscienze nel nostro Mezzogiorno, la ragione del sacrificio del sindaco di Pollica, di Angelo, il Sindaco pescatore, il Sindaco ecologista, quello che “non le mandava a dire”. Lo Stato non è un potere cui è riconosciuto una supremazia, è un potere come altri, esprime interessi uguali ad altri interessi; come tutti deve mediare, scendere a patti, accordarsi, fare e scambiare favori, voti, danari. E poiché allo Stato si associa la politica, spesso una cattiva politica, non gode neanche di troppa stima. Mentre scriviamo, non sappiamo ancora di chi è stata la mano che ha sparato nove colpi di pistola, ad un bravo Sindaco, a un caro amico, mentre tornava la sera a casa.
Eccezionali sono state le reazioni al delitto. Angelo Vassallo, aveva portato la cultura e la storia del suo Cilento fino in Cina, a Cuba, in Europa. Segni di solidarietà sono arrivate da paesi lontani, da grandi Comuni italiani, dalle rappresentanze politiche nazionali, presenti ad Acciaroli alle fiaccolate, ai funerali, alle manifestazioni che hanno cercato di dimostrare che c’è un Cilento che vuole resistere alla criminalità, agli scempi del territorio.
Ma è proprio nel bivio tra due possibili futuri del Cilento, che vanno cercate le ragioni del delitto, al di là degli esecutori materiali. Una terra incantevole, dove l’emarginazione e la lontananza dalle grandi vie di comunicazione, consente oggi di “vendere” al mondo, una territorio vasto e poco contaminato dai segni della modernità, un paesaggio ed una cultura ancora ben conservati, una costa, solo in parte compromessa. Negli anni 60, il medico americano Ansel Keys, scoprì che gli abitanti del Cilento, non soffrivano di malattie cardiache, e che la vita media era sensibilmente più lunga rispetto ad altri territori. Scoprì e lanciò nel mondo l’importanza della Dieta mediterranea. Si trasferì a Pioppi, una frazione costiera di Pollica, per condurre da vicino indagini su campioni della popolazione, e per vivere “come affermava” almeno venti anni di più. Ansel Keys è morto nel 2004 all’età di cent’anni. La base di quelle longevità era riposta nel mangiare e nell’equilibrio tra diversi prodotti come quelli dell’orto, dell’olio, del pane fatto in casa, del pesce azzurro. La difesa di quell’equilibrio ispirava anche l’azione di Angelo Vassallo e guida l’impegno di tanti altri sindaci cilentani. La cosa ha strettamente a che fare con l’urbanistica. Quella dieta, presuppone, ad esempio, la presenza dell’orto che, a sua volta, richiede la conservazione e la realizzazione di cisterne di raccolta dell’acqua piovana. Ora nei piani urbanistici e nei regolamenti edilizi, gli orti sono spesso considerati come zone di completamento edilizio, le cisterne o brutalmente trasformate in stanze, depositi o cantine. Una volta, parlando con Angelo Vassallo di queste cose, mi mostrò un progetto di casa, che per lui era paradigmatica; una casa bassa, ad un piano, mimetizzata tra i muri di sostegno dei terreni, che rispettava il contesto, senza imitare il passato. Voleva avviare un confronto su queste linee con la Soprintendenza e con il Parco, perché, più che alle procedure amministrative o urbanistiche, era interessato al “risultato”. La stessa ispirazione alla concretezza e all’interesse pubblico aveva ispirato il suo progetto per il Porto di Acciaroli, dove aveva riservato pontili e botteghe al Comune, toccando certamente interessi non piccoli.
Anche allontanare energicamente degli spacciatori dal Paese, denunciarne la presenza, significa dire no, ad un certo disegno di sviluppo ed ai suoi inevitabili portati negativi.
Fare le fognature, controllare gli scarichi, garantire la pulizia, difendere le sue “Bandiere blu”, promuovere la dieta mediterranea, aprirsi ad un turismo sostenibile, significa difendere una via per il futuro turistico del Cilento, diversa da quella più facile che pure si affaccia da queste parti, fatta di villaggi costieri, di ristorazione scadente, di turismo balneare e consumistico, di traffico e rumori.
Affermare lo Stato e la legalità, non formalmente, ma badando al “risultato”, significa per i Sindaci e le comunità del Cilento, difendersi da quello che qui può calare, in alternativa uno sviluppo in armonia con i territori. Per questo questi Sindaci non vanno lasciati soli a dire piccoli e grandi “no”, rispetto a quello che cambia intorno a loro. Con Angelo avevamo una volta discusso di uno slogan: “un Mese in Cilento, un anno di vita in più”. Sarebbe bello che, da queste parti, anche i Piani urbanistici si ponessero l’obbiettivo di continuare far vivere meglio e per molti anni gli abitanti di questa terra.
Quegli anni che una belva stupida ha tolto ad Angelo Vassallo.